Ogni anno nei nostri mari e sulle nostre belle spiagge finiscono tonnellate di rifiuti, con danni incalcolabili per il delicato ecosistema marino. Dal 10 al 12 maggio si rinnova l’appuntamento con Spiagge e fondali puliti, la campagna di Legambiente per la pulizia di spiagge e arenili. Come ricorda l’associazione, è soprattutto grazie all’intervento di migliaia di volontarie e volontari che ogni anno partecipano a questa iniziativa, dedicata alla lotta contro i rifiuti malgestiti e incivilmente abbandonati, che si riesce a tenere alta l’attenzione su questa grave emergenza ambientale.
Gli appuntamenti di spiagge e fondali puliti 2024
Lo slogan scelto per l’edizione di quest’anno è “Spiagge Pulite? Pinzaci tu!”. “Un vero e proprio richiamo alla responsabilità per invitare tutte e tutti a collaborare in prima linea per la rigenerazione dei luoghi marini e costieri”, spiega Legambiente, che sottolinea poi come a due anni dall’entrata in vigore della direttiva europea Single Use Plastics ancora non si noti un’inversione di tendenza per quanto riguarda il ritrovamento dei rifiuti in plastica monouso sulle spiagge – sono sempre la metà o più del marine litter.
L’Indagine Beach Litter di Legambiente
Il marine litter, ossia i rifiuti dispersi in mare o lungo le coste, resta una delle grandi minacce ambientali da affrontare a livello globale. Sono causa di inquinamento che arreca gravi danni agli ecosistemi oceanici, impattando sia sulla fauna selvatica che sugli esseri umani.
Con l’indagine Beach litter Legambiente ogni anno monitora e classifica i rifiuti dispersi sulle spiagge italiane. Osservate speciali 33 spiagge di 12 Regioni, per un totale di 179.000 m2 monitorati. Sono stati raccolti e catalogati 23.259 rifiuti con una media di 705 rifiuti ogni 100 metri di spiaggia lineare. Il 40,2% di questi è rappresentato da 5 tipologie di oggetti (mozziconi, pezzi di plastica, tappi e coperchi in plastica, materiali da costruzione e demolizione e stoviglie usa e getta in plastica).
Preoccupa il dato specifico sui prodotti in plastica monouso banditi dalla direttiva europea Single Use Plastics (SUP), in vigore in Italia dal 14 gennaio 2022, e che insieme alle reti e attrezzi da pesca e acquacoltura, rappresentano ancora il 56,3% del totale dei rifiuti monitorati nel 2024, con un andamento dal 2014 ad oggi che non sembra mostrare segni di riduzione importanti.