Primato confermato per l’Italia sui prodotti agroalimentari di qualità. Lo certifica l’Istat nel report annuale con dati relativi al 2022, anno in cui i produttori certificati nel settore agroalimentare di qualità sono circa 81.400, in lieve aumento rispetto al 2021 (+0,4%). Tra i settori in crescita per numero di produttori si segnala, in particolare, quello delle carni fresche. L’Italia mantiene il suo primato tra i Paesi UE per riconoscimenti nel comparto del cibo. In crescita i produttori nel Mezzogiorno.
Sono 319 i prodotti agroalimentari italiani di qualità riconosciuti dalla Ue al 31 dicembre 2022 contro i 315 del 2021. Al Sud il numero dei produttori aumenta del 2,8%. In tutta La Ue i prodotti agroalimentari di qualità sono 1.466 nel 2022.
Le denominazioni agroalimentari di qualità italiane si rafforzano crescendo di dimensione nel panorama internazionale.
Tra il 2012 e il 2022 il numero dei riconoscimenti segna, infatti, una crescita del 28,6%, passando da 248 a 319. In particolare, spiega l’Istat, cresce il settore degli ortofrutticoli e cereali con un incremento, in termini assoluti, di 23 nuove denominazioni e quelli dei formaggi e degli olii extravergine di oliva, con l’ingresso, rispettivamente, di 11 e 6 nuovi marchi di qualità.
La vocazione territoriale, definita dalle caratteristiche del territorio e dai vincoli dei disciplinari di produzione, si traduce nella localizzazione dei produttori che nel 2022 per il 41,5% si trovano tra il Sud (14,4%) e le Isole (27,1%), il 19,4% nella sola Sardegna (seguita dal Trentino-Alto Adige con il 13,9% e dalla Toscana con il 13,8%). Il 40,4% dei trasformatori opera invece nel Nord del Paese. Nel tempo c’è stata una crescita dei produttori che operano nella filiera di qualità nel Sud del Paese.
Ricordiamo il progetto regionale Nato in Toscana, che prevede la realizzazione di video sulle caratteristiche principali dei disciplinari di produzione dei prodotti DOP e IGP della Toscana.
A fine settembre sarà pubblicato un nuovo video.