Il Farro della Garfagnana IGP si riferisce alla granella ottenuta per brillatura dal cereale della specie Triticum dicoccum.
Il farro viene seminato a ottobre, in terreni ubicati da 300 a 1.000 metri di altezza con idonea giacitura ed esposizione. La semina avviene dopo adeguata lavorazione del terreno e rispettando le tradizionali rotazioni, che vedono il farro succedere al prato. E’ escluso l’impiego di concimi chimici, fitofarmaci e diserbanti, è ammesso l’uso di concimi organici.
La raccolta si effettua a luglio tramite trebbiatura. Le operazioni di brillatura sono effettuate nella zona di produzione con apposite macchine.
Il Farro della Garfagnana IGP ha un chicco con evidenti striature biancastre, di consistenza prevalentemente farinosa. Differisce dalle altre qualità di farro per il chicco più grosso e per la tenuta in cottura. Il sapore è inconfondibile. Ricco di vitamine, sali minerali e amido, ha eccellenti proprietà dietetiche e le sue fibre svolgono un’azione benefica.
Il farro è uno dei cereali più antichi conosciuti dall’uomo ed è stato per secoli la coltura cerealicola privilegiata dalle popolazioni latine. Sui terreni collinari della Garfagnana trae vantaggio dal clima freddo e oggi la Garfagnana ne è la zona di produzione per eccellenza a livello nazionale.
Il Farro della Garfagnana IGP è ingrediente ideale per preparare torte salate, zuppe e minestre, come la minestra di farro, piatto tipico della zona. Si accompagna molto bene a fagioli e leguminose in generale.
Il Farro della Garfagnana è commercializzato come seme brillato, prevalentemente in sacchetti da 500 grammi. L’etichetta deve riportare il logo e la scritta IGP “Farro della Garfagnana”.
Organismo di controllo (BioAgricert S.r.l.)