La povertà energetica, cioè la condizione in cui le famiglie non sono in grado di accedere a servizi e prodotti energetici essenziali, è una criticità che si stima coinvolga più del 20% delle famiglie toscane.

Il Consiglio regionale della Toscana ha approvato a maggioranza una legge per sostenere le famiglie in condizioni di povertà energetica, introducendo un meccanismo virtuoso che promuove l’uso di energie rinnovabili.

La misura toscana prevede che i soggetti beneficiari di finanziamenti pubblici nell’ambito dei programmi regionali di attuazione dei fondi strutturali europei si impegnino a cedere alla Regione le risorse provenienti dal Gestore servizi energetici e legate alla valorizzazione dell‘energia non auto-consumata.

Le risorse così incamerate sono destinate a finanziarie l’erogazione di un contributo di solidarietà energetica, un bonus destinato a nuclei familiari intestatari di una utenza elettrica in condizioni di povertà economica.

Tra le modifiche sostanziali inserite nella proposta di legge si prevede l’obbligo di cedere in misura corrispondente alla percentuale di contributo pubblico ricevuto, come risultante dal decreto di concessione e dalla convenzione sottoscritta con l’amministrazione regionale, i crediti maturati presso il Gse.

L’obbligo non è più quindi del 100% ma della stessa percentuale del contributo ricevuto per la realizzazione dell’impianto, restando ferma la facoltà per i suddetti soggetti pubblici di cedere alla regione l’intero ammontare dei crediti maturati.

Ci sarà poi la possibilità che soggetti terzi partecipino al rafforzamento di questo fondo, prevedendo che possano contribuire al sostegno delle misure di contrasto alla povertà energetica.

La proposta è stata formulata dalla giunta e introduce un contributo fino a 150 euro l’anno derivante dal valore dell’energia prodotta ma non autoconsumata dai beneficiari del bando da 70 milioni di euro per l’installazione di fonti rinnovabili su immobili pubblici come scuole, ospedali, residenze anziani.