Le famiglie italiane continuano a pagare tra le bollette più alte del continente, seconde solo a quelle tedesche, nonostante in 17 Paesi dell’area euro si sia registrato un calo dei prezzi dell’energia nel 2024.

Lo ha sottolineato ARERA- l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente – nella sua Relazione presentata al Parlamento, che fotografa un sistema ancora troppo esposto ai rischi geopolitici e dipendente dalle importazioni, in particolare di gas.

L’attenzione si è concentrata sulla fine dei servizi di Tutela nei settori dell’elettricità e del gas per i clienti non vulnerabili e, in particolare, sul risultato delle aste per l’assegnazione del Servizio a Tutele Graduali per il mercato elettrico, che ha comportato evidenti risparmi anche rispetto alla Maggior tutela. Esauritisi quasi tutti gli effetti degli interventi governativi a sostegno delle famiglie in difficoltà economiche per compensare i forti aumenti delle bollette registrati nel 2022, il confronto dei prezzi internazionali è tornato a mostrare il divario pre-crisi con principali Paesi europei.

Nonostante il regime di tutela per i non vulnerabili sia terminato anche per il settore gas, le maggiori richieste di informazioni e problematiche si sono registrate nel settore elettrico.

Scende il numero dei venditori di gas e luce e migliora al contempo anche il livello di concorrenza, soprattutto nel gas in cui il primo operatore storico è stato superato per quote di mercato.

Nel settore idrico proseguono gli investimenti programmati e aumentano le tariffe, come per il settore rifiuti, in relazione ai costi sostenuti per il miglioramento del servizio.

Non sono mancate le prese di posizione da parte delle associazioni dei consumatori. Federconsumatori afferma che la Relazione rivela un quadro in cui permangono forti criticità e squilibri, su tutti i fronti. Il Codacons e l’Adoc chiedono al Governo di intervenire sull’aumento delle bollette nel settore energetico.