Le farmacie che, oltre a dispensare e vendere farmaci, offriranno ulteriori servizi come la prenotazione di esami attraverso il Cup, l’attivazione delle tessere sanitarie o la distribuzione di dispositivi per l’assistenza integrativa, riceveranno un contributo aggiuntivo da 1.200 fino 2.400 euro che si somma a quello ordinario da sei a dodicimila: non tutte le farmacie ma solo quelle cosiddette ‘disagiate’, ovvero che hanno avuto un volume d’affari nel 2022 non superiore 405 mila e 296 euro. Fa fede la dichiarazione Iva.
Si tratta per lo più di farmacie collocate in aree marginali, in particolare in territori rurali, montani ed insulari, che rappresentano un presidio di prossimità fondamentale per gli anziani e le persone più fragili.
La giunta toscana ha stanziato complessivamente 800 mila euro per il 2023 e con il contributo aggiuntivo si intende per l’appunto incentivare una più capillare distribuzione di questi servizi, fonte anche di ulteriori entrate per le singole aziende. La delibera che definisce criteri e modalità per l’ottenimento è stata approvata nell’ultima seduta di giunta.