La Farina di Neccio della Garfagnana DOP è prodotta con tecniche e metodi tradizionali tipici locali, utilizzando castagneti, essiccatoi e mulini situati nell’area di produzione.
Il vocabolo “neccio” nella zona della Garfagnana assume il significato di “castagno” e ha origini molto antiche. La coltivazione del castagno da frutto in Garfagnana, iniziata intorno all’anno mille, con l’innesto delle cultivar più idonee alla produzione di farina fornisce una farina molto dolce, alimento base per il sostentamento delle popolazioni rurali dell’area per molti secoli.
La raccolta delle castagne deve avvenire tra il 1° ottobre e il 30 novembre. Le castagne vengono essiccate nei metati tradizionali. L’essiccazione avviene a fuoco lento con l’utilizzo esclusivo di legna di castagno, per un minimo di 40 giorni.
Le castagne, poi, vengono pulite dalla buccia esterna con le macchine a battitori, e ventilate a macchina o con tecniche tradizionali e ripassate a mano, per levare le parti impure. I mulini devono essere adibiti esclusivamente alla molitura delle castagne e devono avere macine di pietra e strutture conformi alle tipologie architettoniche locali.
Per garantire la tracciabilità del prodotto, i produttori di castagne, i gestori di metati e mulini e i confezionatori sono iscritti in un apposito elenco gestito dall’organismo di controllo e ogni fase del processo produttivo viene monitorata.
La Farina di Neccio della Garfagnana DOP si presenta finissima al tatto e al palato, colore variabile dal bianco all’avorio scuro, dolce con retrogusto amarognolo, profumo tipico delle castagne.
Tra le ricette tipiche troviamo la polenta di farina di neccio, i manafregoli (farina di neccio cotta con il latte), il castagnaccio e il “neccio”, che potremmo definire il “pane della Garfagnana”, prodotto con farina, acqua e sale.
Il prodotto è confezionato in sacchetti del peso di 500 g e 1 Kg. Ogni confezione deve riportare: – il logo della denominazione e il simbolo DOP dell’Unione Europea; – il nome e l’indirizzo del confezionatore.
Sono ammesse anche descrizioni a carattere informativo del processo e del prodotto quali: “lenta essiccazione”, “macinata a pietra”, “mulino ad acqua”.
Modifica al disciplinare del giugno 2022