Da lunedì 18 novembre anche nelle province di Livorno, Lucca, Pisa e Massa e Carrara si deve chiamare il numero unico europeo 116117 per mettersi in contatto con la guardia medica. Si è completata così l’entrata in funzione del nuovo servizio in tutta la Toscana.
E’ questo il numero che anche i cittadini dei territori della Asl Toscana nord ovest devono digitare per rivolgersi al servizio di continuità assistenziale che sostituisce il medico di famiglia nei giorni feriali dalle 20 alle 8 del giorno successivo, nel fine settimana dalle 8 del sabato alle 8 del lunedì e nei giorni di festività infrasettimanali dalle 10 del giorno prefestivo alle 8 del mattino del primo giorno feriale.
Partito il 16 settembre nella città metropolitana di Firenze e nelle province di Pistoia e Prato, il numero unico il 21 ottobre è stato attivato nelle province di Arezzo, Grosseto e Siena e da lunedì coprirà pure le province di Livorno, Lucca, Pisa e Massa e Carrara.
A rispondere, da ovunque si chiami (fisso o cellulare), sono gli operatori e i medici della centrale unica regionale di Firenze: duecento linee attive in contemporanea, ottanta tecnici (ventisei per turno) in contatto telefonico con i mille medici di continuità assistenziale disseminati sul territorio e pronti a dispensare indicazioni a voce o recarsi sul posto, traduttori in venti lingue diverse pronti a intervenire e a fare da ponte, in inglese, spagnolo, tedesco e francese, ma anche in polacco, portoghese, rumeno, serbo e croato, albanese, cinese, arabo, bengalese, cingalese, hindi, punjabi, russo, ucraino, tigrino e urdu. Un servizio dunque che viene incontro alle comunità straniere residenti in Toscana e ai turisti che la visitano. Nessun problema in ogni caso per chi dovesse chiamare il vecchio numero della guardia medica in territori coperti già dal nuovo servizio: non sarà lasciato da solo e la chiamata sarà indirizzata verso il percorso corretto.
Dalla sua attivazione sono state oltre 98 mila le chiamate all’116117. Tutte le telefonate hanno ricevuto una risposta, con tempi di attesa medi inferiori al minuto e picchi massimi di sei minuti. Delle 98 mila chiamate 68 mila sono state inoltrate al medico di continuità assistenziale e le altre risolte direttamente con informazioni fornite dall’operatore.