Oggi facciamo il punto sugli ultimi provvedimenti delle Autorità amministrative indipendenti.

L’Ivass segnala 18 siti internet irregolari e ricorda che la distribuzione di polizze assicurative tramite i siti segnalati, che potete consultare al link alla notizia, è irregolare. Le polizze ricevute dai clienti sono false e i relativi veicoli non sono assicurati.

L’Ivass raccomanda di adottare le opportune cautele nella valutazione di offerte assicurative via internet o telefono (anche via WhatsApp), soprattutto se relative a polizze di durata temporanea.

In particolare, l’Ivass consiglia ai consumatori di controllare, prima del pagamento del premio, che i preventivi e i contratti siano riferibili a imprese e intermediari regolarmente autorizzati e di consultare l’elenco dei siti riconducibili ad intermediari regolarmente iscritti, consultabile anche nella sezione Osservaprezzi del nostro sito ed aggiornato con cadenza mensile.

L’Ivass sottolinea, in particolare, che i pagamenti dei premi effettuati a favore di carte di credito ricaricabili o prepagate sono irregolari e che sono irregolari anche i pagamenti effettuati a favore di persone o società non iscritte nel RUI o negli Albi delle imprese.

Segnaliamo tre provvedimenti di Antitrust. L’Autorità ha avviato un’istruttoria nei confronti di Bosch per presunto abuso di posizione dominante. La società non avrebbe consentito l’interoperabilità elettrica e digitale tra i suoi sistemi di propulsione e l’ABS per biciclette elettriche prodotto da Blubrake S.p.A.

Un’altra istruttoria è stata avviata nei confronti di Ryanair per possibile abuso di posizione dominante. Secondo l’Autorità il vettore danneggerebbe le agenzie di viaggio e i consumatori cercando di estendere il proprio potere di mercato anche nell’offerta di altri servizi turistici.

L’Antitrust ha anche avviato un’indagine conoscitiva e una consultazione pubblica sui mercati degli apparecchi acustici. L’Autorità intende approfondire le dinamiche concorrenziali dei mercati di riferimento, tenuto anche conto delle innovazioni tecnologiche e delle recenti modifiche della normativa di riferimento.

Prosegue l’azione di contrasto del Garante Privacy al telemarketing illegale. L’Autorità ha sanzionato Comparafacile e Tiscali, rispettivamente per 40.000 e 100.000 euro. Comparafacile dovrà inoltre cancellare tutti i dati personali acquisiti illecitamente.

Il primo provvedimento trae origine dal reclamo di un cittadino che, nonostante fosse iscritto al Registro pubblico delle opposizioni (Rpo), continuava a ricevere chiamate promozionali anche dopo la richiesta di cancellazione dei dati.

Il provvedimento nei confronti di Tiscali rientra nell’ambito delle attività ispettive del Garante. Dall’istruttoria è emerso che la società forniva una informativa lacunosa, senza indicare alcun termine temporale per la conservazione dei dati, in particolare per le finalità di marketing e profilazione.

In un altro provvedimento il Garante Privacy ha ordinato a Google la rimozione dai risultati di ricerca di un Url collegato a un sito web falso, il cui indirizzo era formato dal nome e cognome di un imprenditore italiano e al cui interno erano riportate affermazioni lesive della reputazione personale e professionale.

Il sito era stato creato da soggetti anonimi utilizzando i dati personali dell’interessato reperiti in rete, tra cui una foto e un indirizzo email la cui denominazione lasciava presupporre l’appartenenza ad un’organizzazione criminale. Il sito conteneva anche link a documenti pubblici relativi a supposte vicende giudiziarie.