Riportiamo un interessante articolo di Helpconsumatori.it pubblicato in occasione della Giornata internazionale di sensibilizzazione sulle perdite e gli sprechi alimentari, che si è celebrata domenica 29 settembre. Una giornata che punta i riflettori sulle diverse forme dello spreco di cibo. Quest’anno sul tema: Stop food loss and waste. For the people. For the Planet. A significare dunque che il doppio obiettivo della riduzione dello spreco riguarda le persone e il futuro del pianeta.
«Solo in Europa, ogni anno vengono sprecate 59 milioni di tonnellate di cibo, al costo di miliardi di euro». Lo ha detto la Commissaria europea Stella Kyriakides. Ridurre le perdite e gli sprechi alimentari, evidenzia l’Onu, è essenziale in un mondo in cui il numero di persone che soffrono la fame è in lento aumento dal 2014 e ogni giorno tonnellate e tonnellate di cibo commestibile vengono perse e/o sprecate. A livello globale, si stima che circa il 13,2% del cibo prodotto venga perso fra il raccolto e la vendita al dettaglio e che il 19% della produzione alimentare globale totale venga sprecato a livello di consumo – nelle famiglie, nella ristorazione e nelle vendite al dettaglio.
Il mondo non si può permettere lo spreco e la perdita di cibo. Questi compromettono la sostenibilità dei sistemi alimentari perché, quando il cibo viene perso o sprecato, vanno sprecate tutte le risorse che sono servite a produrlo – acqua, energia, terra, manodopera. E c’è un impatto negativo sulla sicurezza alimentare e sulla disponibilità di cibo. Mentre circa 735 milioni di persone nel mondo soffrono la fame, la perdita e lo spreco di cibo generano dall’8 al 10” dei gas serra, spiega l’Onu. E ogni giorno le famiglie sprecano qualcosa come oltre 1 miliardo di pasti di cibo commestibile.