L’approfondimento di oggi è dedicato ai prezzi, con i dati dell’Istat sulle stime preliminari dell’inflazione nel mese di settembre, le rilevazioni dell’Ivass sui prezzi effettivi dell’Rc auto ad agosto e le comunicazioni di Arera sugli aggiornamenti delle condizioni del Servizio di Tutela della vulnerabilità gas per settembre 2024 ed energia per l’ultimo trimestre 2024.

A settembre, secondo le stime preliminari di Istat, l’inflazione scende a +0,7%, il livello più basso registrato da inizio anno. Il calo del tasso d’inflazione si deve ancora all’evoluzione dei prezzi dei Beni energetici (-8,7% da -6,1% di agosto), ma risente anche del rallentamento su base tendenziale dei prezzi di alcune tipologie di servizi (ricreativi, culturali e per la cura della persona e di trasporto). Per contro, nel comparto alimentare, i prezzi aumentano lievemente il loro ritmo di crescita su base annua, contribuendo all’accelerazione dei prezzi del “carrello della spesa” (+1,1% da +0,6%). A settembre l’inflazione di fondo scende a +1,8% (dal +1,9% registrato negli ultimi tre mesi). L’analisi dei dati da parte delle associazioni dei consumatori evidenzia un doppio andamento. Da un lato, c’è il calo di una serie di voci che erano rincarate durante l’estate, come i trasporti. Dall’altro c’è il rialzo dei prodotti alimentari e delle spese relative all’istruzione.

Sull’Rc auto, per i contratti sottoscritti nel mese di agosto 2024, l’indagine di Ivass rileva che il prezzo medio è di 418 euro, in aumento su base annua del +6,7% in termini nominali (+5,6% in termini reali); tutte le province registrano incrementi di prezzo, compresi tra il +2,6% di Foggia e il +12,0% di Roma; il differenziale di premio tra Napoli e Aosta è di 272 euro, in aumento del +9,7% su base annua e in riduzione del 42,4% rispetto allo stesso mese del 2014; per gli assicurati appartenenti a classi di merito superiori alla prima, l’incremento di prezzo medio è del +10,4% a fronte di un aumento del +6,1% per gli assicurati in prima classe.

Sui prezzi dell’energia, Arera ha comunicato che nell’ultimo trimestre del 2024 aumenterà dell’8,8% la bolletta elettrica per il ‘cliente tipo’ vulnerabile servito in Maggior Tutela. Sebbene ancora non tornata ai livelli pre-crisi, la spesa per l’utente tipo vulnerabile in Maggior Tutela nel 2024 sarà di circa 498 euro, in calo del 27,2% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno 2023. Dal 1° ottobre 2024, comunica dunque l’Autorità, il prezzo di riferimento dell’energia elettrica per il cliente tipo sarà di 26,47 centesimi di euro per kilowattora, tasse incluse. Dal 1° luglio di quest’anno il servizio è disponibile per i soli clienti vulnerabili e cioè coloro che si trovano in almeno una delle condizioni tra: più di 75 anni, percettore di bonus sociale, soggetto con disabilità (art. 3, L. 104/92), residente in un modulo abitativo di emergenza o isola minore non interconnessa, utilizzatore di apparecchiature salva-vita. Nel servizio di Maggior Tutela sono attualmente serviti circa 3,4 milioni di clienti. La variazione per il prossimo trimestre, spiega l’Autorità, è principalmente dovuta all’atteso aumento dei prezzi all’ingrosso dell’elettricità in conseguenza dell’incremento delle quotazioni del gas che si registra storicamente in vista dei mesi più freddi. Nel dettaglio, all’aumento della componente PE a copertura dei costi di acquisto dell’energia elettrica (+8,7%) si aggiunge quello della componente di perequazione PPE (+0,8%), controbilanciati dal calo dei costi di dispacciamento (-0,7%). Restano invariate le componenti relative agli oneri generali di sistema e alle tariffe di rete regolate (Trasporto e gestione contatore).

Arera ha anche comunicato il valore della materia prima del Servizio di tutela della vulnerabilità gas per il mese di settembre, che ha visto le quotazioni all’ingrosso scendere rispetto a quelle registrate ad agosto. Il prezzo della sola materia prima gas (CMEM,m), per i clienti nel servizio di tutela della vulnerabilità, è pari a 38,80 €/MWh. Il prezzo di riferimento del gas per il nuovo cliente tipo (con ha consumi medi di gas di 1.100 metri cubi annui) è pari a 110,93 centesimi di euro per metro cubo (-1,9% su agosto). La spesa per la materia gas naturale è pari al 46,1% della spesa per la fornitura di gas in tutela vulnerabilità; la spesa per il trasporto e la gestione del contatore è pari al 22,2%; le imposte coprono il 29% della spesa; gli oneri di sistema il 2,7%.

Secondo lo studio dell’Unione Nazionale Consumatori, per il nuovo utente tipo che consuma 1100 metri cubi di gas, il -1,9% significa spendere 24 euro (23,87 euro) in meno su base annua. La spesa totale nei prossimi dodici mesi passa così da 1244 euro a 1220, che sommati ai 529 della luce del nuovo cliente tipo che consuma 2.000 kWh all’anno, determinano una spesa complessiva pari a 1749 euro.

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