L’Italia si conferma leader europeo del riciclo e dell’utilizzo di materie riciclate. Le filiere che superano i target europei sono: la carta e il cartone, l’acciaio, il vetro, l’alluminio, il legno, le bioplastiche. È quanto emerso dal Rapporto “Il Riciclo in Italia 2024”, che mette sotto osservazione 19 filiere del riciclo e contiene un focus sul tessile.
Secondo il Report, con 137 milioni di tonnellate di rifiuti riciclati, che corrispondo all’85,6% del totale dei rifiuti trattati (tra urbani e speciali compresi i rifiuti inerti) l’Italia guida la classifica europea, con la media UE ferma al 40,8%.
E l’Italia primeggia anche con il tasso di utilizzo di MPS derivate dal riciclo sul totale dei materiali consumati (tasso di utilizzo circolare di materia): il 20,8% dei materiali utilizzati dall’industria nel 2023 proviene dal riciclo dei rifiuti, quasi il doppio rispetto alla media europea (11,8%), aumentati dal 18,8% del 2019, (13,9% ina Germania, 17,6% in Francia, 8,5% in Spagna).
Un trend positivo che si conferma anche con 10.500.000 tonnellate di rifiuti d’imballaggio riciclati nel 2023, con un tasso pari al 75,3%, in aumento del 4,2% rispetto al 2022, oltre l’obiettivo europeo del 65% al 2025 e anche oltre quello del 70% al 2030. Meno brillante, invece, è il riciclo dei rifiuti urbani.
Nell’ultimo anno, in Italia, è proseguito il trend di aumento progressivo dei prodotti a scaffale che riportano in etichetta informazioni ambientali, come la codifica identificativa del materiale di composizione e le indicazioni sulla tipologia di pack e sul corretto conferimento in raccolta differenziata. Restano invece stabili, o caratterizzate da aumenti minimi, le certificazioni sulla compostabilità, le informazioni aggiuntive per la differenziata di qualità, marchi o altre indicazioni ambientali volontarie, e indicazioni per visionare digitalmente le informazioni ambientali.
È quanto emerge dal sesto rapporto dell’Osservatorio IdentiPack, nato dalla collaborazione tra CONAI, il Consorzio Nazionale Imballaggi, e GS1 Italy.