Facciamo il punto sulle ultime notizie dal mondo dell’economia. L’Istat ha diffuso le sue prospettive per l’economia italiana 2023-2024 con previsioni di un Pil in crescita, un aumento dei consumi delle famiglie nel 2023 e soprattutto nel 2024 e un percorso di rientro dell’inflazione.

In dettaglio, l’Istat stima un Pil in crescita sia nel 2023 (+1,2%) sia nel 2024 (+1,1%), seppur in rallentamento rispetto al 2022. In merito ai consumi, è atteso un aumento nel 2023 (+0,5%), insieme a una diminuzione della propensione al risparmio. L’aumento si rafforzerà nel 2024 (+1,1%), grazie all’ulteriore riduzione dell’inflazione associata a un graduale recupero delle retribuzioni e al miglioramento del mercato del lavoro.

Il percorso di rientro dell’inflazione – si legge nel documento – favorito dalla discesa dei prezzi dei beni energetici e dalle politiche restrittive attuate dalle banche centrali, si rifletterà in una riduzione della dinamica del deflatore della spesa delle famiglie residenti sia nell’anno corrente (+5,7%) sia, in misura maggiore, nel 2024 (+2,6%).

Previsioni considerate ottimistiche dalle associazioni dei consumatori, in particolare dal Codacons, secondo cui i dati forniti dall’istituto “rischiano di essere stravolti se dopo l’estate i prezzi dell’energia sui mercati internazionali dovessero subire una repentina salita”.

Anche Confesercenti ha diffuso i dati di un’analisi condotta su spesa, redditi e risparmio delle famiglie negli ultimi quattro anni. Secondo l’associazione, gli ultimi quattro anni hanno stravolto i bilanci degli italiani, ormai quasi per metà assorbiti dalle spese obbligate: nel 2023 le famiglie spenderanno per abitazione, elettricità e le altre utenze in media più 1.300 euro al mese, oltre 400 euro al mese in più rispetto al 2019 (+45,5%).

Complessivamente quest’anno le famiglie italiane spenderanno in media 2.846 euro al mese, 286 euro in più rispetto all’ultimo anno prima della pandemia (2.560 euro). Una crescita, però, non dovuta all’aumento dei consumi, ma interamente all’inflazione energetica: riportando la spesa mensile familiare in valori reali – cioè al netto dell’inflazione – questa resta infatti a 2.443 euro al mese, 50 in meno rispetto al 2019. Si spende dunque di più acquistando di meno.

Infine, l’Arera ha diffuso l’aggiornamento delle condizioni di tutela gas. La bolletta rimane stabile e segna meno 0,2% rispetto ad aprile. Il calo della spesa per la materia gas è controbilanciato dall’aumento degli oneri generali per la parte UG2.