Make the difference. Stop #foodwaste è il tema dell’11° Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare in calendario il 5 febbraio, proiettata verso il traguardo sempre più imminente del 2030, quindi verso un confronto stringente con lo stato di attuazione degli Obiettivi di sostenibilità fissati dall’Agenda delle Nazioni Unite.
E’ stata un’edizione focalizzata sulla necessità di moltiplicare le buone pratiche quotidiane, e a ogni livello – cittadini, enti pubblici, imprese, associazioni, scuole – per arrivare insieme alla meta. A partire dalla prevenzione e riduzione dello spreco alimentare nelle case, nella filiera di produzione, distribuzione e commercio del cibo, nella ristorazione, nelle mense, nei comportamenti e nelle abitudini di acquisto, gestione e conservazione degli alimenti: consapevoli delle strette implicazioni fra spreco alimentare e impatto ambientale.
Il Rapporto dell’Osservatorio Waste Watcher International evidenzia che lo spreco alimentare in Italia risale e la crisi sociale generata dall’inflazione comporta l’acquisizione di nuove abitudini alimentari, fra cui l’acquisto di cibo low cost. Un consumatore su 2 (49%) dichiara di potenziare l’acquisto del cibo online e 4 consumatori su 10 (39%) fanno la spesa cercando solo i prodotti alimentari in promozione.
Per agire in modo ampio contro lo spreco alimentare anche fuori casa, all’inizio dell’anno è stato presentato un disegno di legge che prevede di introdurre l’obbligo di fornire ai clienti dei ristoranti un contenitore usa e getta in cui mettere gli avanzi del cibo che il cliente non ha consumato per portarlo a casa. La doggy bag in lingua inglese.
Il comunicato del Ministero dell’Ambiente