Nell’approfondimento di oggi ci occupiamo di prezzi al consumo, a partire dalle stime dell’Istat sull’inflazione di febbraio per poi analizzare i dati dell’IVASS sul prezzo medio dell’Rc auto del mese di gennaio, il dato sui tassi sui mutui a gennaio in base ai dati di Banca d’Italia, e chiudere con le rilevazioni effettuate da diverse associazioni dei consumatori sul costo dei prodotti tipici della Pasqua e sui voli aerei.

Cominciamo con i dati Istat e le stime sull’inflazione di febbraio. A febbraio, secondo le stime preliminari, l’inflazione resta ferma allo 0,8%. La stabilizzazione del ritmo di crescita dei prezzi al consumo – spiega Istat – si deve principalmente all’affievolirsi delle tensioni sui prezzi dei Beni alimentari, non lavorati e lavorati, i cui effetti compensano l’indebolimento delle spinte deflazionistiche provenienti dal settore dei beni energetici. In particolare, si attenua la flessione su base tendenziale dei prezzi dei beni energetici, che a febbraio risale al -17,3% (dal -20,5% di gennaio). Si riduce il tasso di crescita in ragione d’anno dei prezzi del “carrello della spesa” (+3,7%), mentre l’inflazione di fondo si attesta al +2,4% (da +2,7% del mese precedente). In flessione risulta anche il carrello della spesa, che rimane comunque su valori più alti rispetto all’indice generale dell’inflazione. I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano infatti su base tendenziale e passano da +5,1% a +3,7%, come quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +3,5% di gennaio a +2,9%).

Per quanto riguarda i dati diffusi da Istat citiamo anche i Conti Economici Trimestrali. Nel quarto trimestre 2023 i consumi finali nazionali sono in diminuzione rispetto al trimestre precedente dello 0,9% (mentre a livello tendenziale risultano in aumento dello 0,5% rispetto al quarto trimestre 2022). La spesa delle famiglie segnala una riduzione dell’1,4% rispetto al terzo trimestre 2023. Dati che hanno destato la preoccupazione delle associazioni dei consumatori.

Passiamo ai dati diffusi da IVASS sul prezzo medio dell’Rc auto nel mese di gennaio. L’indagine sui prezzi effettivi per la garanzia Rc auto ha evidenziato che:

– il prezzo medio dell’rc auto è di 389 euro, in aumento in termini nominali del +7,5% su base annua, in lieve decelerazione rispetto al +7,9% di dicembre scorso. In termini reali, l’aumento è del +6,7%;

i prezzi medi sono ancora inferiori al periodo pre-pandemico (406 euro a gennaio 2019);

– le province registrano incrementi di prezzo compresi tra il +3,3% (Catanzaro) e il +10,0% (Alessandria). Il differenziale di premio tra Napoli e Aosta è di 250 euro, in aumento del 5% rispetto all’anno precedente;

– per gli assicurati appartenenti a classi di merito superiori alla prima, l’incremento di prezzo è del 10,4%.

L’impennata delle tariffe rc auto comporta una maxi stangata per gli automobilisti, commentano le associazioni dei consumatori. “Se si considera che in Italia circolano 43 milioni i veicoli assicurati, di cui 32,5 milioni di autovetture – dice il Codacons – la stangata sull’rc auto rispetto ai prezzi medi di gennaio 2023 raggiunge la maxi-cifra di 877 milioni di euroannui solo per la categoria degli automobilisti”. Anche l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha rilevato aumenti del +5% per gli assicurati in 14esima classe e del +2% per quelli in prima.

Un dato positivo è relativo ai tassi sui mutui per le famiglie, diffusi da Bankitalia nella serie “Banche e monete”. In gennaio i tassi di interesse sui prestiti erogati nel mese alle famiglie per l’acquisto di abitazioni comprensivi delle spese accessorie (Tasso Annuale Effettivo Globale, TAEG) si sono collocati al 4,38% (dal 4,82 in dicembre); la quota di questi prestiti con periodo di determinazione iniziale del tasso fino a 1 anno è stata del 22% (41% nel mese precedente). Il TAEG sulle nuove erogazioni di credito al consumo si è collocato al 10,75% (10,16 nel mese precedente). Numeri che vengono accolti dalle associazioni dei consumatori come un “sospiro di sollievo” e una “inversione di tendenza” rispetto alla corsa dei tassi degli ultimi anni. Anche se sulle famiglie il caro mutui continua a pesare.

Chiudiamo con le rilevazioni effettuate sul campo dalle associazioni dei consumatori, che in questo periodo si concentrano sui prodotti tipici della Pasqua e sul turismo. L’Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha effettuato un’indagine sui costi di vari prodotti, dalla carne ai dolci. Quest’anno l’indagine ha rilevato un aumento medio del +6% rispetto allo scorso anno. Aumenti nel settore delle uova di Pasqua (mediamente +8,4%), con in testa gli ovetti (+12%) e i coniglietti di cioccolato (+19%). Nel settore dei prodotti da forno ad aumentare maggiormente è il prezzo della pizza pasquale (+18%), in quello della carne il salame corallina (+12%). L’aumento maggiore, del +10,5%, riguarda i prezzi delle uova fresche.

Passata la novità, si sono stabilizzati i prezzi dei macarons, dolcetti colorati che con i loro colori pastello si abbinano perfettamente alle tavole decorate per la Pasqua.

Le tendenze della Pasqua 2024, nel campo delle ricette, sono soprattutto: cupcake e biscotti decorati, con glasse e confettini variopinti e la pastiera rivisitata (al cioccolato o all’arancia). A rubare la scena sulle tavole decorate sono i fiori: tulipani, ranuncoli e fresie, i cui costi però aumentano notevolmente, dal +7% al +12,5%.

Per quanto riguarda le modalità con cui gli italiani si apprestano a festeggiare, l’indagine rileva comportamenti piuttosto prudenti: le famiglie non rinunceranno a pranzi e a viaggi, ma con un atteggiamento più attento a contenere le spese e improntato al fai da te. Chi deciderà di partire (circa 1 famiglia su 7 secondo le prime stime) resterà per oltre il 96% dei casi in Italia, riscoprendo le città d’arte, ma anche i piccoli borghi.

Anche quest’anno solo 1 famiglia su 4 trascorrerà il pranzo di Pasqua o di Pasquetta fuori casa, preferendo soprattutto agriturismi e ristoranti dalla cucina tradizionale; in molti non rinunceranno, inoltre, tempo permettendo, al consueto pic nic o barbecue all’aperto.

Secondo il Codacons, che ha realizzato uno studio mettendo a confronto i prezzi al pubblico dello scorso anno con quelli attuali, i prezzi dell’uovo di Pasqua hanno registrato aumenti fortissimi rispetto allo scorso anno: i listini sono saliti in media del +24%, dopo il +15,4% fatto registrare nel 2023.

Chiudiamo con l’indagine sull’andamento delle tariffe aeree, a cura del Centro di formazione e ricerca sui consumi (C.r.c.) in collaborazione con Assoutenti. L’indagine mira a capire quanto costi acquistare oggi un biglietto per la Sicilia e la Sardegna, o per recarsi all’estero nei giorni di festa. L’analisi ha preso in esame, sulle tratte nazionali, un volo di andata e ritorno dalle principali città italiane con partenza venerdì 29 marzo e ritorno martedì 2 aprile. E i risultati parlano di nuovo di tariffe al rialzo.