Torna il consueto approfondimento dedicato a prezzi e tariffe, con i dati provvisori rilasciati da Istat sull’inflazione ad aprile (consultabili anche nella nostra sezione Osservaprezzi), l’andamento dei prezzi effettivi dell’Rc auto nel quarto trimestre 2024 a cura di Ivass, le comunicazioni di Arera sugli aggiornamenti delle condizioni del Servizio di Tutela della vulnerabilità gas e sulla bolletta elettrica, i costi della bolletta dell’acqua rilevati nel Rapporto annuale a cura di Cittadinanzattiva.
Ad aprile 2025, secondo le stime preliminari di Istat, l’inflazione sale al 2,0%, dall’1,9% di marzo, perlopiù a causa delle tensioni sui prezzi degli Alimentari (+3,0%, da +2,4%) e dei Servizi relativi ai trasporti (+4,4% da +1,6%), che risentono di fattori stagionali. Nel settore energetico si accentua la crescita su base annua dei prezzi degli Energetici regolamentati (+32,9% da +27,2% di marzo), nonostante il sensibile calo congiunturale (-6,0%), mentre rallenta quella degli Energetici non regolamentati (-2,9% da +0,7%). In aumento il ritmo di crescita dei prezzi del “carrello della spesa” (+2,6% da +2,1%) e l’inflazione di fondo (+2,1%).
Per quanto riguarda il prezzo dell’Rc auto, il Report rilasciato da Ivass evidenzia che per i contratti stipulati nel quarto trimestre del 2024 il prezzo è stato in media pari a 417 euro. Il premio medio a dicembre 2024 era pari a 419 euro, a ottobre e novembre dello stesso anno era 416 euro.
Nell’ultimo trimestre del 2024 il premio medio è in aumento del +6,6% su base annua in termini nominali (+5,3% in termini reali). Rallenta la crescita nominale annua del premio medio rispetto all’incremento del +7,9% registrato nel quarto trimestre del 2023. Il premio medio è superiore ai valori osservati nel periodo pre-pandemico (404 euro nel 2019) e risulta in riduzione del -12,2% rispetto al quarto trimestre del 2014.
Per le associazioni dei consumatori l’aumento delle polizze Rc auto è del tutto immotivato e non trova alcuna giustificazione né nell’andamento degli incidenti stradali né nella crescita dei costi di riparazione.
Per quanto riguarda il costo dell’acqua sono stati pubblicati i nuovi dati del XX Rapporto sul servizio idrico integrato, a cura dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva.
La bolletta per l’acqua cresce ancora e la spesa media sostenuta dalle famiglie italiane nel 2024 è di 500 € rispetto ai 481 € (+4%) del 2023. Confrontando il dato con il 2019, il costo a livello nazionale è aumentato di ben il 23%.
La regione in cui si rileva la spesa media più bassa è il Molise (€ 234) dato invariato rispetto all’anno precedente. Al contrario, la regione con la spesa più elevata risulta essere la Toscana (€ 748) dove rispetto al 2023 si registra un aumento medio del 2,3%. L’incremento più consistente interessa l’Emilia Romagna (+8,8%) e l’Abruzzo (+8,5%).
Frosinone resta in testa alla classifica delle province più care con una spesa media annuale di 917 € (+5,7%) mentre Milano conquista anche nel 2024 la palma di capoluogo più economico con 185 €. Fra i capoluoghi di provincia, aumenti a due cifre percentuali per Salerno (+16,1%), Novara e Verbania (+12,9%), Rovigo (+11,1%). A Latina si registra un decremento di ben il 37%.
Oltre che tra le regioni, evidenti differenze di spesa continuano ad esistere anche all’interno delle stesse regioni. Ad esempio, nel Lazio, tra Frosinone e Latina intercorre una differenza di 547 euro. Altri esempi di simile portata si possono riscontrare in Sicilia, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Friuli Venezia Giulia.
In base agli ultimi dati Istat (anno 2022), la dispersione idrica raggiunge il 42,4% nel territorio complessivo italiano. In alcune aree del Paese (soprattutto Sud e Isole) si disperde più della metà dei volumi d’acqua immessi in rete. Spicca in negativo la Basilicata dove va disperso il 65,5%, segue a breve distanza l’Abruzzo (62,5% di acqua dispersa) mentre la Valle d’Aosta si ferma sotto il 30% (ma peggiora comunque il dato rispetto al 2020). Fra i capoluoghi di provincia molto negativo il dato di Potenza, dove la dispersione idrica supera il 70%.
Sul tema acqua è stato pubblicato anche il rapporto Istat “Le statistiche sull’acqua – Anni 2020-2024” che evidenzia carenze e lacune nella gestione dell’acqua in Italia. Al riguardo, MDC lancia l’allarme sulla drammatica situazione del servizio idrico integrato nel nostro Paese.
Chiudiamo la rassegna con le due comunicazioni periodiche di Arera: quella sul valore della materia prima del Servizio di tutela della vulnerabilità gas per il mese di marzo 2025, con il prezzo di riferimento del gas per i vulnerabili che scende del 9,9% rispetto a febbraio, e quella sulla bolletta elettrica per il ‘cliente tipo’ vulnerabile servito in Maggior Tutela, che cala del 2,4%. A favorire la riduzione della bolletta il calo previsto dei prezzi del gas naturale per la stagionalità dei consumi.