Recentemente ci siamo occupati molto di telemarketing selvaggio, anche a seguito di molte denunce ricevute dai cittadini in merito a tentativi di truffe perpetrate da parte di sedicenti operatori di enti regionali. A questo proposito, ricordiamo che in questi giorni l’Avvocatura regionale sta procedendo a denunciare alla Procura della Repubblica i numeri telefonici segnalati dai cittadini.
Oggi vediamo gli ultimi provvedimenti adottati dalle Autorità amministrative indipendenti per contrastare il fenomeno. Partiamo dall’AGCOM, che nel mese di maggio ha adottato il nuovo “Regolamento sull’utilizzo dei caratteri alfanumerici che identificano il soggetto mittente nei servizi di messaggistica aziendale (SMS ALIAS)” (Delibera n. 12/23/CIR) con l’obiettivo di un giro di vite nei confronti degli SMS provenienti da mittenti fasulli.
La norma regolamenta l’utilizzo dei cosiddetti SMS alias, ovvero di quella particolare funzionalità che consente l’invio di messaggi SMS utilizzando un nome al posto del numero di telefono. L’SMS alias sostituisce il numero di telefono del mittente con un nome o un’etichetta personalizzata. Per le aziende che operano nel rispetto delle regole si tratta di una caratteristica molto interessante ai fini dell’immediata personalizzazione del messaggio per facilitarne la riconoscibilità. Per i criminali informatici, tuttavia, gli SMS alias hanno sempre rappresentato un’incredibile opportunità per dare credito a tentativi di truffa e contenuti pericolosi.
Il Garante Privacy ha adottato due pacchetti di provvedimenti la scorsa settimana. Anzitutto, per la prima volta sono state confiscate banche dati in uso ad alcune società di call center che svolgevano attività illecite nel campo del telemarketing illegale. L’utilizzo dello strumento della confisca è il segno di un ulteriore innalzamento della strategia di contrasto da parte dell’Autorità, che, da un lato, sta collaborando attivamente con gli operatori virtuosi del settore per la definitiva approvazione di un codice di condotta, ma, dall’altro, non riduce la propria attività di controllo e repressione del telemarketing illegale.
L’Autorità ha anche adottato tre provvedimenti correttivi e sanzionatori, originati da diverse indagini e tutte particolarmente rilevanti: nel settore telefonico, Tim S.p.A. è stata sanzionata per 7.631.175 euro, mentre nel settore energetico Green Network S.p.A. e Sorgenia S.p.A si sono viste irrogare rispettivamente sanzioni per 237.800 euro e 676.956 euro.
Segnaliamo anche l’attività svolta da Guardia di Finanza e ARERA, che hanno comunicato una serie di controlli sull’operato dei venditori in vista della fine della tutela sui mercati di luce e gas. Grazie agli accertamenti effettuati su oltre 1600 imprese, sono stati recuperati 1,2 milioni di euro nell’ambito dei controlli sulla qualità e la sicurezza dei servizi, sulla sostenibilità del sistema tariffario e sulla tutela dei clienti finali; a questi si aggiungono recuperi per 1,6 milioni di euro degli oneri di contribuzione al funzionamento dell’Autorità evasi dagli operatori e 2 milioni di euro di sanzioni irrogate nel 2022.
Infine, sempre in tema di truffe l’Antitrust ha avviato un’istruttoria nei confronti di Balocco per pratica commerciale scorretta. Secondo l’Autorità i consumatori potevano pensare che acquistando il pandoro “griffato” Ferragni contribuissero alla donazione in favore dell’ospedale Regina Margherita di Torino. La società invece aveva già deciso l’ammontare a prescindere dall’andamento delle vendite del prodotto.