Torna il consueto approfondimento dedicato a prezzi e tariffe, con i dati provvisori rilasciati da Istat sull’inflazione a settembre (consultabili anche nella nostra sezione Osservaprezzi), i prezzi dell’Rc auto nel II trimestre 2025 comunicati da Ivass, le comunicazioni di Arera sugli aggiornamenti per il quarto trimestre della bolletta elettrica per il ‘cliente tipo’ vulnerabile servito in Maggior Tutela e gli aggiornamenti delle condizioni del Servizio di Tutela della vulnerabilità gas per settembre.
A settembre 2025, secondo le stime preliminari di Istat, l’inflazione resta ferma al livello del mese precedente (+1,6%), sintesi di dinamiche opposte dei prezzi relativi ai diversi aggregati di spesa. Sono in ripresa, su base tendenziale, i prezzi degli Energetici (-3,7% da -4,8% di agosto) e sono in rallentamento quelli degli Alimentari (+3,6% da +3,8%), soprattutto per la componente non lavorata (+4,8% da +5,6%). Si attenua, a settembre, il ritmo di crescita su base annua dei prezzi del “carrello della spesa” (+3,2% da +3,4%), mentre l’inflazione di fondo rimane invariata (a +2,1%).
Nel secondo trimestre del 2025 il prezzo medio della garanzia Rc auto è pari a 415 euro, in aumento su base annua del 3,7% in termini nominali. In termini reali, tenendo conto dell’inflazione, l’aumento è del +2,0%. Il trend di crescita, su base annua, è in decelerazione rispetto al primo trimestre del 2025 (in cui la variazione annua è del +4,1%) e rispetto al secondo trimestre del 2024 (in cui la variazione annua è del +7,0%). Il premio medio è inferiore del -17,7% rispetto al secondo trimestre del 2014. A livello territoriale, la metà delle province italiane registra premi superiori ai 389 euro. Nelle province più costose si superano i 418 euro. Le variazioni annue del premio medio nelle singole province si collocano tra il +1,4% e il +5,6%, con gli aumenti più consistenti ad Aosta (+5,6%), Roma (+5,6%) e Viterbo (+5,5%). Oltre un terzo delle province presenta un incremento del premio medio superiore al dato nazionale. Permane il divario territoriale: a Napoli si pagano in media 264 euro in più rispetto ad Aosta. Il differenziale è stabile su base annua e in forte riduzione (-44,9%) rispetto al secondo trimestre del 2014.
Ivass, nel II trimestre polizza media a 415 euro (Codacons.it)
Nei giorni scorsi Arera ha comunicato il valore della materia prima del Servizio di tutela della vulnerabilità gas per il mese di settembre: il prezzo di riferimento del gas per i vulnerabili scende dello 0,8% rispetto ad agosto, circa 10 euro in meno su base annua. La spesa totale nei prossimi mesi (dal 1° settembre 2025 al 31 agosto 2026), nell’ipotesi di prezzi costanti, scende per i vulnerabili a 1171 euro. Secondo le associazioni dei consumatori, il calo sulle bollette del gas non si farà sentire sulla spesa delle famiglie perché la riduzione delle tariffe si registra quando i consumi di gas degli italiani sono ai minimi.
Chiudiamo la rassegna con la comunicazione di Arera relativa alla bolletta elettrica per il ‘cliente tipo’ vulnerabile servito in Maggior Tutela, che nel quarto trimestre del 2025 diminuirà del 7,6% per effetto della riduzione della spesa per la materia energia e della componente di dispacciamento, rispettivamente in calo del 5% e del 2,2%. La spesa annuale per l’utente tipo vulnerabile in regime di Maggior Tutela si attesterà a 608,72 euro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2025 e il 31 dicembre 2025, rispetto ai 498,10 euro registrati nel periodo 1° gennaio 2024 – 31 dicembre 2024 (+22,2%).
Con le nuove tariffe dell’energia elettrica per il quarto trimestre, spiega il Codacons, la bolletta media della luce degli utenti vulnerabili, considerato un consumo pari a 2.000 kWh annui a famiglia e nell’ipotesi di prezzi costanti, si attesta a 575 euro, equivalente ad una minore spesa annua pari a -47 euro a nucleo rispetto alle tariffe del precedente trimestre.
Rispetto allo stesso periodo del 2024, calcola ancora il Codacons, i prezzi dell’energia elettrica nell’ultimo trimestre del 2025 risultano però più elevati dell’8,6%, pari ad una maggiore spesa da +46 euro a nucleo.