Nell’approfondimento di oggi facciamo il punto sulle ultime rilevazioni delle associazioni dei consumatori e delle autorità indipendenti sui prezzi al consumo.

Cominciamo con l’ultimo bollettino trimestrale di Ivass sui prezzi dell’Rc auto, pubblicato a fine maggio e relativo al primo trimestre 2024. Il prezzo della garanzia r.c. auto per i contratti stipulati nel primo trimestre del 2024 e in media pari a 394 euro. Rallenta il trend di aumento dei prezzi: su base annua, l’aumento del premio medio r.c. auto si attesta al +7,2 (+7,9% a dicembre 2023), in termini nominali. In termini reali, l’aumento e pari al +6,0%. Il premio medio resta al di sotto dei valori osservati nel periodo pre-pandemico (406 euro nel 2019) e risulta inferiore del -20,5% rispetto al primo trimestre del 2014. I prezzi risultano eterogenei tra le province: le province più costose, con un livello del prezzo medio oltre il terzo quartile della distribuzione, pari a 467 euro, sono collocate in prevalenza nelle aree del Centro e del Sud. Tutte le province registrano un incremento dei prezzi su base annua: gli aumenti variano tra il +3,2% e il +10,1%. Gli incrementi maggiori si registrano a Barletta-Andria-Trani (+10,1%), Roma (+9,8%) e Aosta (+9,5%). In oltre un terzo delle province, in particolare al Nord e nelle Isole, si osserva un incremento medio del premio superiore al dato nazionale. Il differenziale di prezzo tra Napoli e Aosta risulta pari a 254 euro, in aumento dell’1,0% su base annua e in riduzione del 47,8% rispetto al primo trimestre del 2014.

Passiamo al costo dei matrimoni. Secondo quanto emerso dallo studio effettuato dall’O.N.F – Osservatorio Nazionale Federconsumatori – nel 2024, il costo totale di un matrimonio tradizionale con 100 invitati può oscillare tra 44.806,40 € (+3% rispetto al 2023) e 101.158,40 € (+4% rispetto al 2023). Le voci più onerose sono senza dubbio quelle relative alla location, alla musica dal vivo e al pranzo/cena per gli invitati (che costituisce circa il 39% del totale). Segue la spesa per il look degli sposi, che ammonta a circa il 16% del totale. In terza posizione il viaggio di nozze (14% del totale).

Con la chiusura delle scuole molte famiglie hanno iscritto i loro figli ai centri estivi. Un’indagine realizzata da Adoc e Eures ha analizzato i costi dei centri estivi in cinque città: Milano, Bologna, Roma, Napoli e Bari, ha rilevato un aumento medio del +10% rispetto al 2023. Il costo medio settimanale per una famiglia che decide di portare il proprio figlio per una settimana ad orario pieno si attesta a 154,30 euro e per l’orario ridotto a 85 euro. Immaginando otto settimane di iscrizione al centro, una famiglia spenderebbe 1.234 euro, che salgono a 2.382 euro per due figli, pari a una volta e mezzo una retribuzione media, considerando che lo sconto medio per i fratelli, qualora applicato, raramente superi il 10%. Le differenze di costo sono significative anche a livello geografico: i centri estivi del Nord Italia risultano i più cari, con un costo medio per una settimana di 175 euro a tempo pieno, contro i 148 euro del Centro e i 118 euro del Sud. Considerando il tempo ridotto i costi settimanali scendono, in media, a 102 euro al Nord, 98 euro al Centro e a 58 euro al Sud. Milano risulta la città decisamente più cara, con un costo medio a settimana di 218 euro (che scende a 176 euro per l’orario ridotto), registrando un valore pari a circa il doppio di Bari (dove un centro estivo con orario pieno costa mediamente 100 euro a settimana, scendendo a 49 per l’orario ridotto) e di Napoli (123 euro per il tempo pieno e 60 per quello ridotto). Bologna, con 137 euro per il tempo pieno e 90 per l’orario ridotto, mentre Roma con 148 euro mediamente rilevati per il tempo pieno e 98 euro per quello parziale.

L’estate naturalmente è tempo di vacanze. Vediamo le prime rilevazioni sui costi degli stabilimenti balneari, effettuate all’inizio di giugno. Il Centro Studi Ircaf ha svolto lo studio annuale sui costi degli stabilimenti balneari e per il mese di giugno segnala rincari sull’abbonamento giornaliero festivo, ritocchi al rialzo anche per l’abbonamento settimanale e un aumento dei prezzi “non ascrivibile alla sola inflazione”, spiega una nota, con un incremento “otto volte superiore per il costo giornaliero e triplo per quello settimanale”. L’indagine ha preso in considerazione un campione di 65 strutture. Il costo di riferimento è quello di una famiglia composta di due adulti e un bambino under 12 per l’affitto di un ombrellone e due lettini in terza fila nel mese di giugno, per un abbonamento giornaliero e per un settimanale. Il costo medio nazionale per un giornaliero festivo è di 24,55 euro, con un aumento del 3,98% rispetto all’anno scorso. Il costo medio di un abbonamento settimanale è di 159,85 euro con un aumento dell’ 1,73% rispetto ai costi settimanali del 2023. I minori rincari, spiega l’Ircaf, in parte sono spiegati dal fatto che è aumentato il numero di gestori degli stabilimenti che propongono pacchetti settimanali con una riduzione della tariffa (di solito uno sconto del 10%).

Secondo l’indagine dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori i costi dei servizi balneari aumentano mediamente del +5,2% rispetto al 2023. Nel dettaglio, crescono soprattutto il costo del lettino (+8%) e della sdraio (+7%), ma la voce che cresce di più è quella relativa al noleggio di pedalò e canoe (+10%). In controtendenza il costo dell’abbonamento stagionale che, essendo in calo tra le preferenze degli italiani, registra una diminuzione di costo del -2%.

Secondo l’indagine del Codacons gli aumenti rispetto all’anno scorso vanno dal 3% al 5% e i costi per usufruire dei servizi balneari possono arrivare fino a 700 euro al giorno. L’associazione rileva significative differenze territoriali nei prezzi degli stabilimenti balneari. In un lido standard, il costo medio per un ombrellone e due lettini durante il fine settimana varia tra i 32 e i 35 euro al giorno. Tuttavia, alcune località registrano prezzi molto più alti, ad esempio, Sabaudia fino a 45 euro al giorno, Gallipoli fino a 90 euro al giorno, e alcuni lidi in Sardegna arrivano addirittura fino a 120 euro al giorno. Le cifre diventano ancora più impressionanti se si guarda alle spiagge di lusso. Il “Cinque Vele Beach Club” di Marina di Pescoluse, in Salento (Le), offre ad esempio un gazebo con delle sedute in prima fila nell’area “exclusive” per 696 euro al giorno, stesso prezzo dello scorso anno.

Più in generale, secondo un’indagine condotta da Tecnè per Federalberghi, oltre 15 milioni di italiani sono pronti a partire per le vacanze. Il 90,1% di questi vacanzieri resterà nel Belpaese, scegliendo principalmente le coste italiane, le montagne, i laghi e le città d’arte.

A questo proposito, un monitoraggio più generale sui rincari delle vacanze estive, con aumenti delle tariffe che riguardano un po’ tutti i settori, viene da Assoutenti e Centro di formazione e ricerca sui consumi (C.r.c.), che hanno elaborato un’indagine congiunta mettendo a confronto i prezzi nel settore turistico registrati nel 2023 con quelli in vigore quest’anno. L’indagine è stata condotta all’inizio di giugno sui siti specializzati in prenotazioni alberghiere e voli aerei, e mostra aumenti di quasi il 20% per la villeggiatura al mare, di oltre il 6% per i traghetti, di quasi il 20% per gli aerei – ma dipende dal volo e dalla tratta. Andare in ferie quest’anno costerà agli italiani fra il 15% e il 20% in più, sempre per chi potrà permettersi di affrontare questa spesa. E molti ridurranno i giorni di vacanza per fronteggiare prezzi fuori controllo.

Chiudiamo con l’inchiesta di Altroconsumo sui voli low cost di cinque compagnie, che ha monitorato gli aumenti relativi ai voli “low cost” quando si aggiungono ai prezzi iniziali i costi extra per trolley, bagaglio in stiva e scelta del posto, che possono far incrementare il prezzo anche del 363%. Il biglietto può passare da 25 a 116 euro.

Chiudiamo con 10 consigli per risparmiare in vista delle vacanze di Unione Nazionale Consumatori (UNC). Qualche trucco e suggerimento utile per godersi le meritate vacanze. Buona lettura e buona estate!