Torna il consueto approfondimento dedicato a prezzi e tariffe, con i dati definitivi rilasciati da Istat sull’inflazione a marzo (consultabili anche nella nostra sezione Osservaprezzi), le dinamiche sui prezzi dell’Rc auto dal 2022 pubblicate da Ivass, la comunicazione di Arera sugli aggiornamenti delle condizioni del Servizio di Tutela della vulnerabilità gas per febbraio, i costi della settimana bianca, della tazzina di caffè al bar e delle sigarette.

A febbraio l’inflazione accelera leggermente, portandosi all’1,6% dall’1,5% di gennaio. L’evoluzione risente principalmente della dinamica dei prezzi degli Energetici, tornata positiva (+0,6% da -0,7% di gennaio) e, in particolare, di quella della componente regolamentata (+31,4% da +27,5%). Nel settore alimentare, i prezzi dei prodotti lavorati e di quelli non lavorati accelerano, così come quelli del cosiddetto “carrello della spesa” (+2,0% da +1,7%). Rallentano, invece, i prezzi di alcuni servizi tra cui quelli relativi ai trasporti, alle comunicazioni e quelli ricreativi e culturali. A febbraio, l’inflazione di fondo scende a +1,7%.

Inflazione e costo della vita, l’analisi delle associazioni dei consumatori (Helpconsumatori.it)

In tema di Rc auto, l’Ivass ha pubblicato un Quaderno che analizza l’andamento dei premi nel periodo 2021-2024. Dal 2022 i prezzi dell’assicurazione rc auto risultano in aumento, dopo una fase di calo. E così l’incremento complessivo del premio medio pagato a luglio 2024 rispetto a gennaio 2021 è del 12,6%, con forti differenze rispetto a caratteristiche degli assicurati e presenza di garanzie accessorie. La tendenza all’aumento riguarda anche altri paesi dell’Unione europea colpiti dall’inflazione e l’Italia si colloca al ventesimo posto per gli aumenti dell’rc auto, legati all’andamento dell’inflazione negli ultimi anni. Nel periodo 2014-2021, spiega l’Ivass in una nota, il premio medio della garanzia rc auto si è ridotto del 25,3% in termini nominali e del 29,7% in termini reali. Dopo questa lunga fase di contrazione, dal 2022 i prezzi effettivi dell’rc auto sono in aumento. Nel 2023 e 2024 gli incrementi sono stati rispettivamente del 6,1% e del 5% in termini nominali.

L’aumento dei premi rc auto ha interessato anche gli altri paesi europei che, come l’Italia, negli ultimi anni hanno risentito dell’aumento dell’inflazione. Nel nostro Paese è stato registrato un aumento inferiore al +19,6% negli altri paesi UE. Nel ranking l’Italia si posiziona al ventesimo posto. Gli aumenti sono stati eterogenei in funzione delle caratteristiche degli assicurati (età, provincia di residenza, classe di bonus-malus) e della presenza o meno di garanzie accessorie: l’aumento è maggiore per il Centro Italia (+15,5%), segue il Nord (+14%) mentre la variazione è minore al Sud (+11%), dove i premi erano in partenza più elevati; il premio medio degli assicurati in prima classe del bonus-malus è cresciuto del 13%, mentre l’aumento risulta superiore per gli altri assicurati (+17,8%); gli assicurati più giovani sono stati maggiormente penalizzati dai rincari rc auto, con un incremento del 23,4% per gli under-25 a fronte del +12% per gli over-60.

Aumento rc auto, coro di protesta dai Consumatori: immotivato (Helpconsumatori.it)

Nei giorni scorsi Arera ha comunicato il valore della materia prima del Servizio di tutela della vulnerabilità gas per il mese di febbraio: il prezzo di riferimento del gas per i vulnerabili sale del 3%.

Dice il comunicato: Per il mese di febbraio 2025, il prezzo di riferimento del gas per il nuovo cliente tipo è pari a 130,43 centesimi di euro per metro cubo (+3% su gennaio), così suddiviso:

Spesa per la materia gas naturale

• 59,52 centesimi di euro (pari al 45,6% del totale della bolletta) per l’approvvigionamento del gas naturale e per le attività connesse;

• 6,15 centesimi di euro (4,7% del totale della bolletta) per la vendita al dettaglio.

Spesa per il trasporto e la gestione del contatore

• 26,80 centesimi di euro (20,5% del totale della bolletta) per i servizi di distribuzione, misura, trasporto, perequazione della distribuzione, qualità.

Spesa per oneri di sistema

• 2,94 centesimi di euro (2,3% del totale della bolletta) per gli oneri generali di sistema.

Imposte

• 35,02 centesimi di euro (26,9% del totale della bolletta) per le imposte.

Le associazioni dei consumatori analizzano l’impatto dell’aumento del prezzo del gas sulle bollette: la spesa totale nei prossimi 12 mesi sfonda i 1400 euro per vulnerabili.

Nelle ultime settimane sono state presentate anche diverse indagini e rilevazioni dei prezzi in determinati ambiti effettuate dalle associazioni dei consumatori. Per quanto riguarda le settimane bianche, Federalberghi ha diffuso i dati sulle presenze, con 8,2 milioni di italiani che hanno scelto di partire: “Numeri in calo di quasi un milione rispetto allo scorso anno, complici i pesantissimi rincari delle tariffe che hanno investito il comparto del turismo invernale. E nel confronto col 2023, il calo è addirittura più drastico e sfiora 4 milioni di presenze in meno”, afferma Assoutenti.

Anche per quanto riguarda il caffè espresso al bar, il 2025 si è aperto con nuovi rialzi. A gennaio i prezzi hanno sfiorato il +20% rispetto al 2021. Analizzando i dati dell’apposito Osservatorio Mimit emerge come la tazzina di espresso continui a subire continui incrementi, al punto che il prezzo nelle grandi città è passato da una media di 1,03 euro del 2021 a una media di 1,22 euro di gennaio 2025, con un aumento superiore al 19%. Listini tuttavia estremamente diversificati sul territorio: Bolzano si conferma la città col caffè più costoso, con un prezzo medio di 1,43 euro, seguita da Trento, Pescara e Trieste con 1,34 euro. Sul versante opposto, è Catanzaro la più economica, unica tra le grandi province dove la tazzina non supera il costo di 1 euro. Se si analizza l’andamento degli ultimi 4 anni, i rincari più pesanti si registrano a Pescara (+34%) e Bari (+32%). Anche Napoli, capitale mondiale del caffè, registra incrementi superiori al 32% e un prezzo medio ormai prossimo a quota 1,20 euro – sottolinea il Centro di formazione e ricerca sui consumi.

Negli ultimi mesi anche il prezzo delle sigarette, del tabacco e dei sigari è aumentato a seguito degli interventi normativi previsti dalla Legge di Bilancio 2023 e successivamente ritoccati con la Manovra 2024. In particolare, l’accisa fissa sulle sigarette è salita a 29,50 euro ogni mille sigarette a partire dal 2025. Federconsumatori e Fondazione ISSCON hanno realizzato il 1° Report sulla spesa per sigarette e dispositivi medici antifumo in Italia per l’anno 2025, un’analisi dettagliata dei costi sostenuti dai fumatori italiani e delle spese per i prodotti destinati a smettere di fumare. Il costo annuo per un fumatore che consuma un pacchetto di sigarette al giorno ammonta a 2.080 euro. Anche i prodotti alternativi come il tabacco riscaldato e le sigarette elettroniche presentano spese elevate: il primo raggiunge 2.077 euro annui, mentre le sigarette elettroniche possono variare dai 710 agli 837 euro all’anno. Smettere di fumare è sicuramente la scelta giusta ma, anche questa, è costosa: il report analizza il prezzo dei principali strumenti antifumo disponibili sul mercato. Il costo per un ciclo di terapia varia dai 303,50 euro per le pastiglie ai 580 euro per lo spray, mentre il supporto psicologico – fortemente consigliato – ha delle spese ingenti: per una media di 2 sedute al mese, l’importo aggiuntivo, in termini annui, ammonta a 1.600 euro.

Spesa delle famiglie, Assoutenti e Crc: diminuisce del 9% rispetto al pre-Covid (Helpconsumatori.it)