Nell’approfondimento di questa settimana proponiamo la rassegna dei provvedimenti adottati nel mese di novembre dalle Autorità amministrative indipendenti, in specifico Autorità Antitrust, AgCom e Garante Privacy.
Nel mese di novembre l’Antitrust ha avviato diversi provvedimenti. Il primo procedimento istruttorio è stato avviato nei confronti di Intesa Sanpaolo S.p.A. e di Isybank S.p.A., la banca digitale del gruppo Intesa Sanpaolo, con riferimento alla cessione di diverse centinaia di migliaia di correntisti da Intesa Sanpaolo a Isybank. All’Autorità sono infatti pervenute circa 2.000 segnalazioni relative al piano di cessione che prevede il trasferimento di clienti che Intesa Sanpaolo definisce, nella comunicazione a loro inviata, come “prevalentemente digitali”, ossia i clienti che “hanno familiarità con i servizi e i canali digitali, nonché i clienti consumatori che, in ogni caso, fanno un utilizzo nullo o limitato della filiale”. Nello stesso documento ai clienti è stata data la mera facoltà di dichiararsi “non prevalentemente digitali”. Sotto la lente dell’Antitrust sono finite le modalità con cui le due società hanno comunicato e realizzato il trasferimento. Secondo l’Antitrust la comunicazione inviata sarebbe ambigua e diffusa con modalità non coerenti con l’importanza della questione trattata.
La notizia dell’avvio dell’istruttoria è stata accolta favorevolmente dalle associazioni dei consumatori.
L’Antitrust ha anche inviato ai Comuni di Roma, Milano e Napoli una segnalazione sulle criticità riscontrate nell’erogazione del servizio taxi a danno degli utenti, in termini di qualità ed efficienza del servizio reso. L’Autorità, che ad agosto aveva mandato una richiesta di informazioni, chiede di adeguare il numero di licenze e di superare il tetto del 20% previsto dal dl Asset. Anche la questione dei taxi è al centro da tempo di ripetute denunce da parte di consumatori e utenti che lamentano una serie di disservizi a partire dalle lunghe file per reperire un’auto fino ad arrivare alle chiamate che non ricevono risposta positiva.
Un’altra istruttoria è stata avviata per un presunto cartello nel settore del vetro cavo. In questo caso, secondo l’Autorità le società coinvolte si sarebbero coordinate per definire gli aumenti di prezzo delle bottiglie di vetro per il vino.
L’Autorità ha comminato sanzioni per oltre 15 mln complessivi a Enel Energia, Eni Plenitude, Acea Energia, Iberdrola Clienti Italia, Dolomiti Energia ed Edison Energia. Secondo l’Autorità le sei società hanno adottato pratiche commerciali aggressive condizionando i consumatori ad accettare modifiche in aumento dei prezzi dell’energia elettrica e del gas, in contrasto con l’articolo 3 del Decreto Aiuti bis. Le sanzioni dell’Antitrust alle sei società di energia e gas sono state accolte con soddisfazione dalle associazioni dei consumatori che avevano sollevato il caso delle modifiche con aumenti dei prezzi in contrasto col decreto Aiuti bis. Prossima richiesta: indennizzi e risarcimenti. In particolare, Federconsumatori ritiene necessaria una revisione delle tutele per i consumatori da parte di Arera e una proroga del mercato tutelato.
In un altro procedimento l’Antitrust ha avviato un’indagine conoscitiva sugli algoritmi di prezzo nel trasporto aereo passeggeri per le rotte da e per Sicilia e Sardegna. L’Autorità indagherà i possibili effetti negativi sul funzionamento del mercato e sulle condizioni di offerta ai consumatori legati all’uso degli algoritmi di prezzo e approfondirà le modalità di comunicazione al pubblico dei costi dei biglietti aerei e delle loro diverse componenti.
Infine, l’Autorità ha avviato un’istruttoria nei confronti di Meta-Instagram e dell’influencer Asia Valente. Secondo l’Autorità Meta non avrebbe adottato iniziative adeguate per fronteggiare la condotta di Asia Valente che sponsorizzerebbe prodotti, soprattutto strutture turistiche, occultando la finalità commerciale di questa attività e vantando una notevole popolarità basata perlopiù su fake follower.
Per quanto riguarda le iniziative di AgCom, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e la Commissione europea hanno firmato un accordo di collaborazione per l’applicazione del Digital Services Act (DSA), il regolamento sui servizi digitali della Ue, che rende le imprese digitali di tutta l’UE responsabili dei contenuti pubblicati sulle loro piattaforme.
L’accordo, informa una nota dell’Agcom, “promuove e definisce la cornice procedurale per lo scambio di informazioni, dati, metodologie, sistemi tecnici e strumenti, al fine di coadiuvare la Commissione europea a identificare e valutare i rischi sistemici in cui possono incorrere le piattaforme online di grandi dimensioni, tra cui i rischi legati alla diffusione di contenuti illegali e disinformazione, nonché gli effetti negativi sui minori, in vista del completamento del nuovo disegno istituzionale del DSA, previsto entro il 17 febbraio 2024”.
Nelle newsletter di novembre il Garante privacy è intervenuto ancora in materia di telemarketing comminando una sanzione di 70mila euro ad una società produttrice di caffè per aver promosso il proprio marchio attraverso “telefonate indesiderate, insistenti e concentrate nel tempo, rivolte per lo più ad utenti iscritti nel Registro pubblico delle opposizioni” (Rpo).
L’Autorità ha anche ammonito un cittadino che aveva installato sul muro esterno della propria abitazione alcune telecamere che potevano riprendere l’area pubblica antistante con un parco giochi e una piazza. Quando si installano sistemi di videosorveglianza in ambito personale o domestico, oltre a rispettare la riservatezza dei vicini, è infatti necessario prestare la massima attenzione a non riprendere aree pubbliche.
Il Garante ha anche comminato una sanzione di 40mila euro a una Asl per non aver configurato il dossier sanitario aziendale in modo tale da impedire al personale autorizzato di visionare lo stato di salute dei colleghi per finalità ulteriori rispetto a quelle di cura. Nel suo provvedimento il Garante ha messo innanzitutto in evidenza come l’accesso al dossier sanitario sia consentito solo ai medici e al personale che hanno in cura un paziente, e non per esigenze organizzative e amministrative anche nell’ipotesi in cui, come nel caso specifico, la Asl assuma sia la veste di datore di lavoro che di autorità sanitaria che ha in cura l’interessata.
In un altro provvedimento l’Autorità ha chiarito che le compagnie assicurative devono consentire agli eredi che ne fanno richiesta, l’accesso ai nominativi dei beneficiari indicati nelle polizze stipulate in vita da persone defunte.
Via libera allo schema di decreto del Ministro dell’Interno che, nell’ambito del progetto “Polis – case di servizi di cittadinanza digitale” -, prevede il rilascio dei certificati disponibili nell’Anagrafe nazionale della popolazione residente (ANPR) anche presso gli sportelli di Poste Italiane ai cittadini dei Comuni con meno di 15mila abitanti. Nel dare il proprio parere favorevole l’Autorità ha ritenuto adeguate le misure tecniche, organizzative e di sicurezza sulla protezione dei dati personali previste nello schema di decreto e individuate nella valutazione di impatto.
Infine, in merito all’Intelligenza artificiale il Garante ha aperto un’indagine sulla raccolta di dati personali on line per addestrare gli algoritmi. L’iniziativa è volta a verificare l’adozione di misure di sicurezza da parte di siti pubblici e privati. Le associazioni dei consumatori condividono le preoccupazioni dell’Autorità e hanno accolto con favore la notizia sull’avvio dell’indagine conoscitiva.