Torniamo sul tema delle truffe, un argomento a cui abbiamo dedicato alcuni degli ultimi approfondimenti a seguito delle segnalazioni che continuiamo a ricevere dai cittadini su chiamate provenienti da finti enti o consorzi della Regione che promuovono in modo truffaldino contratti di gas e luce.

Truffe telefoniche, finti enti o consorzi della Regione promuovono contratti per gas e luce

Truffe, il vademecum per evitarle del Consiglio Nazionale Consumatori Utenti

Telemarketing e Registro pubblico delle opposizioni, istruzioni per l’uso

Per l’approfondimento di oggi abbiamo raccolto una serie di articoli dedicati a vari tipi di truffe. Una delle più classiche, che si ripropone a intervalli ciclici, è quella del finto trading online. Un fenomeno molto pericoloso, dato che i truffatori si dimostrano creativi ed al passo con lo sviluppo tecnologico. Spesso chi incappa in vicende di questo tipo finisce per rimanere intrappolato in un percorso di truffe a più fasi. Con un unico risultato: perdere i risparmi e continuare a perdere anche gli importi versati nel tentativo di recuperarli finendo per cadere in altri raggiri.

Il Centro Europeo Consumatori (CEC) Italia presenta una serie di consigli utili, racchiusi nell’acronimo RAPACE:

R per rendimenti allettanti: ovvero quelli promessi dai truffatori; peccato che si tratti sempre di rendimenti irrealistici o collegati a prodotti finanziari speculativi caratterizzati da un sistema di leve;

A per adulazione /amicizia: i frodatori telefonano e inviano frequenti messaggi ai risparmiatori al fine di creare nelle persone un falso senso di confidenza e sicurezza;

P per prova sociale: alle vittime più scettiche vengono inviate recensioni false, finte dichiarazioni di personaggi famosi o documenti apparentemente ufficiali che proverebbero la serietà (in realtà inesistente) dei promotori finanziari coinvolti. Tali affermazioni vanno sempre verificate in modo autonomo sul sito della CONSOB (Commissione nazionale per le società e la Borsa);

A per accesso da remoto: i truffatori quando chiedono versamenti in criptovalute, fanno scaricare al risparmiatore un software per poter accedere ai dispositivi ed aiutare con le transazioni. Lo scopo in realtà è quello di accedere al conto bancario e alle carte di credito delle vittime;

C per contatti non richiesti: generalmente i truffatori telefonano del tutto inaspettatamente, ma il contatto può avvenire anche attraverso e-mail o social media, siti d’incontri online o tramite passaparola o persino di persona a dei seminari. È bene essere sempre diffidenti;

E per esclusività: spesso i truffatori fanno credere al malcapitato di essere il fortunato destinatario di un’opportunità di investimento unica ed irripetibile: in realtà si tratta solo di una tattica per agganciare la vittima.

Una truffa molto insidiosa emersa nell’ultimo periodo riguarda i casi di phishing che coinvolgono PayPal e altri mezzi di pagamento elettronici come Metatask, un portafoglio software di criptovaluta, che sono in forte aumento.

In questi casi tutto parte da un messaggio di posta elettronica con un titolo capace di attirare l’attenzione. Una volta aperta l’email, poi, si presenta un testo dal tono formale, che cerca in qualche modo di allarmare l’utente riguardo un’urgenza di vario tipo, come la sospensione dell’account o la fantomatica violazione dello stesso.

Il link proposto per risolvere la situazione porta a un sito che, per grafica e struttura, ricorda effettivamente quello reale della piattaforma. Una volta inserite le credenziali, però, questo si rivela solo un artefatto a regola d’arte per ottenere le stesse.

Questi i consigli della Federal Trade Commission (FTC) degli Stati Uniti:

Evitare di fare clic su link sospetti e di scaricare eventuali allegati;

Controllare i link presenti nell’email ricevuta: la presenza di URL sospetti e non riconducibili all’azienda legittima può facilmente far pensare a un tentativo di phishing;

Ricordare che l’indirizzo email specificato come mittente non indica la reale provenienza dell’email (email spoofing);

In caso di dubbio, contattare direttamente l’azienda rispetto a un altro canale ufficiale, sia esso attraverso servizi di assistenza o canali social;

Per prevenire qualunque tipo di infezione, un antivirus di alto livello costantemente aggiornato può essere una buona forma di prevenzione;

Attenzione anche agli attacchi phishing che usano evil proxy o meccanismi simili, ovvero sistemi progettati per superare le forme di autenticazione a due fattori.

Infine torniamo a occuparci delle truffe legate alla promozione truffaldina di nuovi contratti di luce e gas, truffe più “tradizionali” ma certamente non meno pericolose e insidiose, anche perché riguardano più persone. La stima delle vittime di questa tipologia di raggiro sulle bollette ammonta a 4 milioni di italiani.

Alcuni consigli del sito Prestoenergia da seguire in queste circostanze:

Innanzitutto è bene leggere con cura e attenzione il contratto che si sta per firmare, specialmente la voce costi, in modo da poterne controllare il contenuto e le clausole. Se il contratto non si possiede in versione fisica, è bene farselo inviare via mail prima di apporre qualsiasi firma.

E’ buona pratica da mettere in atto quella di proteggere i codici situati in alto nella bolletta, finché non si ha la certezza che non si stia trattando di una truffa. Questi codici, nello specifico il PDR per il gas e il POD per l’energia elettrica, sono indispensabili per cambiare fornitore.

Altro accorgimento a cui prestare attenzione, in caso di telefonata, è quello di non pronunciare parole come cessazione, oppure acconsento, in modo tale da non dare la possibilità al truffatore di utilizzare le nostre parole per concludere il raggiro. Secondo la legge, infatti, per stipulare un nuovo contratto è necessario avere il doppio consenso.